Vestirsi a cipolla nel trekking è fondamentale per non rimanere vittima delle intemperie e stare al caldo senza sudare
Avete mai sentito parlare di vestirsi “a cipolla”? Ecco, concentriamoci sugli strati della cipolla: magliette, felpe e giubbotti.
“Vestirsi a cipolla” è entrato nel linguaggio comune e si sente perfino nei telegiornali, quando provano a spiegarci come vestirci in maniera efficiente per combattere il freddo. Il concetto fondamentale è vestirsi a strati. Ovvero, piuttosto che coprirsi con pochi indumenti molto pesanti, utilizzarne una determinata combinazione. L’obiettivo finale è impedire alle intemperie di entrare all’interno del nostro “microclima” e al calore di uscire permettendo comunque la traspirazione. Un mito importante da sfatare è che gli indumenti facciano caldo. Il nostro organismo produce calore e gli indumenti invernali, teoricamente, lo trattengono. Sembra strano ma siamo noi a scaldare gli indumenti. Per questo, in climi rigidi, la scelta dei tessuti e la fattezza dei vestiti può fare la differenza.
A proposito di cipolla, cosa si intende per strati? Di base si possono individuare tre strati fondamentali:
Lo strato interno è quello a contatto con la pelle e che deve necessariamente essere traspirante. Questo perché il nostro organismo, sotto sforzo, produce sudore per evitare di surriscaldarsi. Coprirsi è necessario, ma permettere al corpo di liberarsi del calore in eccesso è fondamentale. Per questo gli indumenti a contatto con la pelle devono essere traspiranti, così da permettere al calore di invadere lo strato successivo e produrre un microclima caldo e confortevole. Inoltre, gli indumenti a contatto della pelle devono essere confortevoli e non irritare. Il materiale classico è la lana, che garantisce ottime prestazioni per la traspirazione, è spesso ben tollerato dalla pelle e isola bene dal freddo quando è sotto la giacca. In alternativa si possono sperimentare i prodotti tecnici in sintetico studiati apposta per questo scopo.
Lo strato intermedio ha il compito di isolare termicamente il corpo dall’esterno, per cui vanno bene felpe, maglioni e camice da regolare in base alla stagione e alla temperatura.
Lo strato esterno è quello che ci protegge dalle intemperie e, in particolare, dalla pioggia e dal vento.
Come avrete intuito, stiamo parlando prevalentemente del giaccone invernale e della mantellina da pioggia.
Le caratteristiche ideali
Può sembrare impossibile concepire un indumento tale da essere traspirante, mantenendolo impermeabile. Grazie alle moderne tecnologie e all’impiego del goretex sono nati prodotti veramente funzionali. Ovviamente, per quanto la scienza abbia fatto passi da gigante anche su questo fronte, i due requisiti rimangono comunque contrastanti e maggiore è il livello di impermeabilità che cercate è minore sarà l’effetto ventilazione verso l’esterno.
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